mercoledì 24 febbraio 2016

Autolesionismo CINE-archeologico in Sardegna.


Foto by Dymet

Queste sono le scale per lo "Skellig Michael Monastery", in Irlanda. Sono state riprese per le scene finali dell'ultimo Guerre Stellari (Star Wars). Milioni di persone al mondo hanno visto i bellissimi paesaggi che caratterizzano questo luogo, la sua importanza non è solo storica, ma anche archeologica.
Pensate forse che quando è giunta la richiesta per girare le scene, l'ente di riferimento che gestisce il turismo ed i beni archeologici irlandesi si sia messo il problema di sembrare nazionalista, di dare un taglio fantascientifico alla cultura irlandese o menate varie al seguito? Stiamo pur parlando di Guerre Stellari, insomma: astronavi, distanze siderali, cavalieri Jedi armati di spade Laser, non è che qualcuno potrebbe pensare che questo posto sia stato costruito dagli alieni? Non è che qualcuno potrebbe fraintendere la storia di questo luogo, e pensare che sia semplicemente il set di un episodio di un film? Al turismo Irlandese questo non importa un beneamato fico. L'importante è che il mondo conosca questo luogo bellissimo, e che venga a visitarlo, come primo passo sapranno cosa è, dopo verrà istruito a dovere sulla sua storia e sulla sua importanza, forse anche condendo il tutto con un po' di mitologia. L'equazione: cinema (con rispetto per quello che si usa)=visibilità=soldi non penso sia difficile da capire, e presumo che chi gestisce i beni culturali Irlandesi lo sappia bene e ci abbia visto lungo. Invece in SARDEGNA, nel nome di chissà quale filosofia autolesionistica, che fa sempre riferimento alla "purezza" dell'archeologia senza se e senza ma, sino all parodia più indescrivibile di è stessa, siamo riusciti a boicottare un'opportunità come le riprese di "Iskida nella terra di Nurak", libro Fantasy di Andrea Atzori e futuro progetto cinematografico seguito nientemeno che da Anthony la Molinara (famoso per Spider Man). Sarebbe stata un'opportunità per far conoscere al mondo i nostri incredibili Nuraghi, strutture ciclopiche dell'età del bronzo realizzate senza cemento, con massi pesanti diverse tonnellate, monumenti che spesso non conoscono neanche gli archeologi Italiani, senza parlare di quelli Europei, figuriamoci la gente comune! Sappiate che la gente comune, negli altri paesi, conosce a malapena il nome Sardegna. A quale crescita turistica possiamo auspicare, se continuiamo a metterci continuamente i bastoni tra le ruote da soli?
Think about it!





Il nuraghe Corbos di Silanus, da Wikipedia.

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